Ampère André-Marie

Nato il 22 gennaio 1775 a Polémieux-au-Mont-d’Or (Lione), da una famiglia borghese e religiosissima, da ragazzo è vittima di scherzi impietosi per la sua goffaggine, dovuta ad una grave ferita riportata tempo prima ad un braccio. Le sue inclinazioni caratteriali, poi, lo portano ad attraversare momenti di ottimismo sfrenato accanto ad altri di nera disperazione.

Scoperte e Contributi Principali:

  1. Legge di Ampère: La sua più grande contribuzione è la formulazione della legge di Ampère, che descrive la relazione tra la corrente elettrica e il campo magnetico da essa generato. Questa legge è fondamentale per la teoria dell’elettromagnetismo.
  2. Teoria dell’Elettrodinamica: Ampère ha esteso il lavoro di Hans Christian Ørsted sulla relazione tra elettricità e magnetismo, sviluppando una teoria completa dell’elettrodinamica. Ha dimostrato che le correnti elettriche generate da circuiti elettrici possono creare campi magnetici.

  3. Ampere Metro: Il termine “ampere” come unità di misura per l’intensità della corrente elettrica è stato nominato in suo onore. Un ampere è definito come un certo numero di cariche elettriche (1 coulomb al secondo) che passano attraverso un conduttore.

  4. Elettromagnetismo: Ampère ha contribuito significativamente alla comprensione dell’interazione tra correnti elettriche e campi magnetici, aprendo la strada alle future scoperte e sviluppi nell’elettromagnetismo.

André-Marie Ampère e François Arago, entrambi eminenti scienziati francesi del XIX secolo, ebbero una collaborazione significativa nella loro vita scientifica. La loro associazione fu particolarmente evidente durante il periodo in cui Ampère lavorava presso l’École Polytechnique a Parigi. Ecco alcuni aspetti della loro collaborazione:

  1. Lavoro su Elettromagnetismo:

    • Ampère e Arago collaborarono nella ricerca e nell’esperimento  dell’elettromagnetismo.
    • Insieme, condussero esperimenti che contribuirono alla formulazione della legge di Ampère, che lega il campo magnetico a una corrente elettrica.
  2. Teoria dell’Elettrodinamica:
    • La collaborazione tra Ampère e Arago fu parte integrante dello sviluppo della teoria dell’elettrodinamica.
    • La loro ricerca comune contribuì a stabilire la base per la comprensione delle interazioni tra correnti elettriche e campi magnetici.
  3. Partecipazione all’Académie des Sciences:

    • Entrambi furono eletti membri dell’Académie des Sciences a Parigi. Arago fu eletto nel 1809, mentre Ampère divenne membro nel 1814.
    • L’Académie des Sciences fornì loro una piattaforma per presentare e discutere le loro ricerche e per collaborare con altri scienziati dell’epoca.
  4. Interesse Comune per l’Ottica:

    • Arago era noto anche per il suo lavoro in ottica, e la collaborazione con Ampère potrebbe aver coinvolto anche aspetti di questo campo.
    • Arago aveva compiuto ricerche importanti sulla diffrazione della luce, fenomeno che coinvolgeva la curvatura delle onde luminose intorno a un ostacolo, e potrebbe aver influenzato le ricerche di Ampère.
  5. Influenza sulla Carriera di Ampère:
    • Arago ebbe un impatto significativo sulla carriera di Ampère, aiutandolo a ottenere posizioni accademiche e facendo in modo che il suo lavoro fosse riconosciuto a livello scientifico.

La collaborazione tra André-Marie Ampère e François Arago fu proficua e contribuì in modo sostanziale allo sviluppo della teoria elettromagnetica. Entrambi gli scienziati furono figure di spicco nel panorama scientifico del loro tempo e le loro contribuzioni alla fisica e all’ottica hanno lasciato un’impronta duratura nella storia della scienza.

Il matrimonio, avvenuto nel 1797, gli procura solo dispiaceri. Nonostante queste vicissitudini familiari, Andrè dimostra in realtà di avere, una grande capacità di concentrazione e di lavoro, dedicandosi con passione alla filosofia, alla letteratura, alla poesia, alla musica, alle scienze naturali e, soprattutto, alla matematica, materia per la quale aveva indubbiamente attitudini superiori. Basti pensare che a soli tredici anni compose, proprio come Pascal, un trattato sulle sezioni coniche.

Nel 1801 viene nominato professore di fisica a Bourg e solo 1802, con una velocità sorprendente, compone le sue considerazioni sulla teoria matematica del gioco, ingegnosa applicazione del calcolo delle probabilità. Il lavoro gli valse una cattedra al collegio di Lione e, più tardi, nel 1805, un posto di assistente di analisi matematica alla scuola politecnica. Da allora, si stabilisce definitivamente a Parigi, dove intraprende la carriera dell’insegnamento superiore.

Il suo lavoro e i suoi studi lo portano successivamente all’invenzione del primo galvanometro, del primo telegrafo elettrico e, con lo scienziato Arago, dell’elettrocalamita. Fra le sue invenzioni si deve anche obbligatoriamente citare la Bilancia di Ampère che serviva per studiare accuratamente le forze che si esercitano tra due conduttori percorsi da corrente e il modo da cui esse dipendono dalla distanza dei conduttori, dalla loro posizione reciproca e dall’intensità di corrente.

Fra il 1820 ed il 1827, si dedica all’elettricità ed al magnetismo: i suoi studi vertono soprattutto sulle azioni reciproche delle correnti elettriche, tanto che Ampère è considerato come il fondatore della elettrodinamica, termine, fra l’altro, coniato proprio da lui. Le teorie di Ampère, però, incontrano lo scetticismo di alcuni scienziati suoi contemporanei: solo 30 anni più tardi verranno pienamente riconosciute da studiosi come W.Thomson e Lord Kelvin.

André-Marie Ampère morì il 10 giugno 1836 a Marsiglia, in Francia. La sua morte fu causata da una febbre acuta, e la comunità scientifica perse uno dei suoi eminenti pensatori nel campo dell’elettromagnetismo. La sua eredità continua a vivere attraverso il suo significativo contributo alla fisica e alla matematica, in particolare per la legge di Ampère che ha fornito fondamenta cruciali per lo sviluppo della teoria elettromagnetica. Ampère è sepolto nel Cimetière Montmartre a Parigi, e il suo nome è commemorato attraverso l’unità di misura dell’ampere, utilizzata per misurare l’intensità della corrente elettrica.

 

copyright-sxt